Studio a livello globale rileva una perdita diffusa di paludi salmastre CC BY-ND  — Analizzando le immagini satellitari di tutto il pianeta, gli scienziati della NASA hanno stabilito che tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI la superficie delle paludi salmastre andata persa è stata pari al doppio della superficie di Singapore. Secondo un recente studio basato sulle mappe, le violenti tempeste hanno contribuito a tale […] The post Studio a livello globale rileva una perdita diffusa di paludi salmastre appeared first on Notizie ambientale. ... Mongabay 6 hr
Dubai, la città dei grattacieli di carta CC BY-NC  — Il mercato immobiliare dell’emirato vive in una televendita permanente. Promesse di profitti facili e massima discrezione attraggono qualunque investitore. Sistemi di prevenzione ancora insufficienti permettono di evadere e riciclare. Anche a proprietari italiani L'articolo Dubai, la città dei grattacieli di carta proviene da IrpiMedia. ... IrpiMedia 6 hr
Dubai Unlocked CC BY-NC  — Un’inchiesta di 74 partner internazionali da 58 Paesi su come Dubai continui a rimanere un paradiso fiscale e il luogo ideale per riciclare denare sporco L'articolo Dubai Unlocked proviene da IrpiMedia. ... IrpiMedia 6 hr
L’inchiesta Dubai Unlocked CC BY-NC  — Domande e risposte per capire il progetto, le principali scoperte dei giornalisti e le implicazioni, per l’Italia e per l’equità fiscale mondiale L'articolo L’inchiesta Dubai Unlocked proviene da IrpiMedia. ... IrpiMedia 6 hr
AFRICA/BURKINA FASO - Quando la morte dei poveri non fa cronaca CC BY  — di Mauro ArmaninoOuagadougou - Li hanno uccisi lunedì 6 maggio scorso. Hanno commesso l’errore dei fidarsi dei militari e dei ‘Volontari della Patria’ che li accompagnavano. Pensavano che la loro carta d’identità fosse sufficiente per proteggerli. 21 persone in un cortile del villaggio di Moualoungou e 130 nel villaggio di Tambi Bounima, donne incinte, uomini, bimbi e passanti, trucidati senza motivo dal convoglio militare che si dirigeva altrove.Sono poveri, contadini, cristiani per la quasi totalità e dunque, per il regime militare al potere nel Burkina Faso, non hanno neppure il diritto di cronaca. Scomparsi, mai esistiti, inghiottiti dalla violenza che risponde alla violenza con la stessa cecità. Già nel mese di febbraio o marzo passato, sempre accanto alla strada, erano state uccise varie persone di Bibigou e Soualamou, nella zona Gourmanché del Burkina Faso.Le testimonianze sono certe e non mancano immagini registrate coi telefoni cellulari. Nel frattempo i contadini, presi in ostaggio dalla domanda di una ‘tassa’ per persona, la conversione ai gruppi armati djihadisti o l’esodo, spogliati di tutto, si nascondono nelle boscaglie oppure cercano oltre frontiera rifugio e sicurezza. Non c’è rispetto dei diritti umani e la censura regna sovrana, sottolinea il catechista testimone.Dal novembre scorso l’Unione Europea domanda alle autorità militari del Burkina Faso di fare luce sulle accuse di uccisioni di civili in varie zone del Paese. Da parte sua Human Right Watch aveva accusato le autorità di massacro di 223 civili, compresi 56 bambini, in due villaggi nel mese di febbraio del 2024. Il calvario del popolo del Burkina Faso continua, tra i massacri dei gruppi armati e dei militari con l’appoggio dei volontari della patria che si allontana ancora un po' più dal sentiero della pace. ... Agenzia Fides 11 hr
VATICANO - Il ‘Concilium Sinense’ di Shanghai “tra storia e presente”: Convegno internazionale alla ... CC BY  — Roma - Shanghai, 15 maggio 1924: nella Cattedrale di Sant’Ignazio di Loyola ha inizio il Primum Concilium Sinense, Primo Concilio della Chiesa cattolica in Cina. Sono Vescovi, Vicari generali, religiosi e sacerdoti, nati per lo più in Paesi lontani e arrivati in terra cinese come missionari. Si riuniscono sotto la presidenza dell’Arcivescovo Celso Costantini, Delegato apostolico in Cina, con il mandato di rilanciare la missione della Chiesa in terra cinese alla luce della Maximum Illud, la Lettera apostolica scritta da Papa Benedetto XV nel 1919 per ripetere che la fede in Cristo «non è straniera ad alcuna nazione», e in ogni parte del mondo il diventare cristiani non equivale a «mettersi sotto la tutela e il potere di un altro Paese e sottrarsi alla legge del proprio». Il Concilio di Shanghai diede disposizioni dettagliate per favorire e accompagnare il fiorire di una Chiesa autoctona, con Vescovi e sacerdoti cinesi a cui affidare la guida delle comunità locali.I decreti conciliari fornirono disposizioni concrete per contrastare la mentalità coloniale che era penetrata anche nelle prassi ecclesiali. 100 anni dopo, a Roma, un Convegno Internazionale riaccende i riflettori su quella esperienza sinodale per coglierne portata e attualità in merito al cammino della Chiesa cattolica in Cina e alle dinamiche dell’opera apostolica nel tempo della globalizzazione. Il Convegno si intitola “100 anni dal Concilium Sinense: tra storia e presente”. Organizzato dalla Pontificia Università Urbaniana in collaborazione con l’Agenzia Fides e la Commissione Pastorale per la Cina, il Convegno si svolge nella giornata di martedì 21 maggio presso l’Aula Magna dell’Ateneo che è parte integrante del Dicastero per l’Evangelizzazione . Il programma del Convegno prevede gli interventi del Vescovo di Shanghai Giuseppe Shen Bin, del Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e del Cardinale Luis Antonio G. Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero missionario. Al Convegno svolgeranno interventi e relazioni anche accademici e ricercatori della Repubblica popolare cinese, come la Professoressa Zheng Xiaoyun e il Professor Liu Guopeng, della Accademia Cinese delle Scienze Sociali. In apertura del Convegno, dopo il saluto del Professor Vincenzo Buonomo, Delegato Pontificio e Rettore Magnifico della Pontificia Università Urbaniana, verrà proiettato un video-messaggio di Papa Francesco. Link correlati :Dépliant Concilium Sinense ... Agenzia Fides 12 hr
ASIA/PAKISTAN - Cristiani in preghiera e in pellegrinaggio per la beatificazione di Akash Bashir CC BY  — Lahore - “La vita del Servo di Dio Akash Bashir brilla come ispirazione e raggio di luce nel Pakistan e nel mondo afflitto dal terrorismo e dai disordini", dice all'Agenzia Fides p. Lazar Aslam OFMCap, sacerdote francescano cappuccino in servizio a Lahore. Nel mese di maggio la comunità cattolica dell'arcidiocesi ha intensificato la preghiera per Akash Bashir, il primo Servo di Dio nella storia del Pakistan. Ed è fervente il pellegrinaggio davanti alla sua tomba, soprattutto dei giovani pakistani: "La sua fede in Dio lo ha motivato a proteggere e servire la sua comunità, e lo ha portato a compiere un gesto di estremo altruismo di fronte a un attentatore suicida", ricorda il frate.Akash Bashir nasce in Pakistan il 22 giugno 1994 in una famiglia umile e studia all’Istituto Tecnico “Don Bosco” di Lahore. Conduceva una vita semplice, aveva sogni per il suo futuro, viveva con la sua famiglia, aveva amici a scuola al lavoro, gli piaceva fare sport e la preghiera era parte della sua vita. Il 15 marzo 2015, una domenica mattina, un attentatore suicida tentò di entrare nella chiesa di San Giovanni a Youhanabad, quartiere cristiano di Lahore, che in quel momento aveva al suo interno oltre mille fedeli partecipanti alla Messa. Resosi conto della situazione, Akash non ha esitato a sacrificare se stesso per impedire che l’attentatore provocasse una strage in chiesa. Il 15 marzo 2022, nel settimo anniversario della sua morte, è stata aperta dalla Chiesa di Lahore la fase diocesana del processo canonico per la proclamazione del martirio. Ricorda p. Aslam: "Gesù ha insegnato che la forma più alta di amore è dare la propria vita per gli amici, e il suo atto di altruismo rifletteva questi insegnamenti. L'ultima dichiarazione di Akash, 'Morirò, ma non ti lascerò entrare', esprime perfettamente il suo coraggio e la sua devozione". "La sua storia - dice - funge da potente testimonianza del potere di trasformazione della fede, della resilienza e del sacrificio. Offre speranza e ispirazione ai cristiani in Pakistan e oltre. La sua vita ci ricorda di incarnare una fede incrollabile e di rimanere saldi di fronte alle avversità. Il suo straordinario viaggio continua a guidare e illuminare la nostra comunità".Secondo p. Nobal Lal, direttore della comunità salesiana del Pakistan, la profonda esperienza della spiritualità salesiana che deriva dal "Sistema preventivo" di don Bosco "ha avuto un impatto profondo e personale sulla formazione umana e spirituale di Akash. Lo ha portato a sviluppare una profonda comprensione e amicizia con Cristo. Spesso si fermava per un momento di preghiera presso la grotta nel cortile della chiesa cattolica di San Giovanni a Youhanabad, prima di iniziare il suo servizio. I tre principi fondamentali della spiritualità salesiana – sistema preventivo, educazione olistica e amore per Dio – hanno avuto un'influenza significativa sul suo sviluppo della fede, sono stati pilastri importanti nel determinare il suo percorso" rileva."In questo mese di maggio preghiamo intensamente per la beatificazione del Servo di Dio Akash Bashir, ex allievo di don Bosco", informa p. Pierluigi Cameroni, Postulatore generale dei Salesiani. Rileva il Postulatore: “Per i cristiani di Youhanabad, per la Chiesa di Dio che è in Pakistan e per tutta la Famiglia Salesiana, Akash, con la sua grande fede, è esattamente questo: un faro, un esempio da seguire. Sulla sua tomba in tanti si recano per pregare e per chiedere l’intercessione". "Si era impegnato a vivere da cittadino onesto e buon cristiano, come voleva don Bosco, ed era diventato un volontario della sicurezza nella sua chiesa parrocchiale, in un momento in cui la situazione in Pakistan era preoccupante con il rischio di incontrare attentatori suicidi che prendevano di mira luoghi religiosi", ricorda p. Cameroni. "Questo giovane ex allievo salesiano, il primo pakistano in cammino verso gli altari, rappresenta tutti i cristiani e tutti i giovani coraggiosi e orgogliosi della loro fede", conclude. ... Agenzia Fides 12 hr
AFRICA/NIGERIA - La piaga dei rapimenti di studenti: oltre 1680 sequestrati negli ultimi 10 anni CC BY  — Abuja – Sono nove gli studenti ancora in mano ai banditi che il 9 maggio hanno assalito la Confluence University of Science and Technology , a Osara nello Stato di Kogi, nel centro-nord della Nigeria.Un numero imprecisato di uomini armati sono entrati in un'aula dove gli studenti si stavano preparando per gli esami del primo semestre, previsti per il 13 maggio. Dopo aver intimidito i ragazzi, sparando diversi colpi in aria, i banditi sono fuggiti portando con loro 24 studenti.Domenica 12 maggio la polizia ha annunciato che 15 degli studenti universitari sequestrati erano stati liberati dopo una feroce battaglia tra le forze di sicurezza e la banda. Al momento quindi nove ragazzi sono ancora nelle mani dei rapitori.In Nigeria terroristi e bande armate attaccano spesso scuole e istituzioni accademiche per rapire studenti e a volte pure insegnanti.Secondo il rappresentante nazionale dell'UNICEF in Nigeria, Cristian Munduate, oltre 1.680 studenti sono stati rapiti in diversi attacchi contro le scuole nel decennio dal rapimento di 276 studentesse a Chibok, nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2014.Secondo Munduate in questi 10 anni oltre agli studenti anche il personale scolastico ha subito un pesante bilancio di vittime e rapimenti da parte delle bande armate: 60 rapiti e 14 uccisi in più di 70 attacchi alle scuole. ... Agenzia Fides 12 hr
1000 sprechi CC BY-NC  — I 1000 esperti assunti nel 2022 dovevano aiutare la pubblica amministrazione italiana a spendere i fondi del Pnrr, ma non abbiamo saputo sfruttare le loro competenze. Adesso le Regioni e l’Italia intera rischiano di rimetterci L'articolo 1000 sprechi proviene da IrpiMedia. ... IrpiMedia 12 hr
AFRICA/CONGO RD - Ancora scontri nel Nord Kivu tra esercito e M23; colpito un villaggio nel Sud Kivu CC BY  — Kinshasa – Due morti, ieri, 13 maggio, nel bombardamento del villaggio di Minova, Territorio di Kalehe, nella provincia del Sud Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo .Secondo il presidente della società civile locale, i colpi di artiglieria provenivano dalla zona occupata dai ribelli dell'M23 a Masisi, nella contigua provincia del Nord Kivu. Altri due colpi sono caduti Kitalaga, due a Rudahuba e uno a Kiata.Sempre ieri si sono verificati violenti scontri tra i ribelli M23 e i soldati dell’esercito congolese e i loro alleati locali in diverse località del territorio di Masisi, Il conflitto in atto nel Nord Kivu rischia quindi di estendersi alla provincia vicina. A farne le spese sono soprattutto i civili, colpiti ora anche da tiri di armi pesanti, che a quanto pare non mancano all’M23, accusato dal governo di Kinshasa di essere sostenuto dall’esercito del Ruanda.L’ 11 maggio, presso la parrocchia Notre-Dame de Fatima a Kinshasa, è stata celebrata una messa di suffragio in memoria delle vittime del bombardamento il 3 maggio di due campi di sfollati a Lac Vert e Mugunga, nei pressi di Goma, capoluogo del Nord Kivu . Secondo l’ultimo bilancio aggiornato i morti sono 18 e i feriti 32.Nella sua omelia, padre Eric Mashako ha condannato quello che considera un crimine di guerra, ed ha invitato la comunità internazionale intervenire per porre fine al dramma dell’est della RDC. Joseph Nkinzo, portavoce dei notabili e delle comunità del Grande Kivu, ha sottolineato l'importanza dell'unità nazionale in questi tempi difficili, affermando che tutti i congolesi devono implorare la misericordia divina per la pace nell’est del Paese. ... Agenzia Fides 13 hr
AFRICA/SUD SUDAN - I nuovi negoziati di pace proposti a Nairobi non convincono CC BY  — Juba - Un nuovo ciclo di negoziati di pace tra il governo sud sudanese e il gruppo di opposizione non firmatario è stato avviato lo scorso 3 maggio a Nairobi, Kenya. Dallo scoppio della guerra civile in Sud Sudan nel 2013, le parti in conflitto hanno cercato la mediazione dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo , dell’Etiopia, della Tanzania, del Sudan, dell’Uganda, della Comunità di Sant’Egidio e ora del Kenya. Questi sforzi hanno portato a due principali accordi di pace e a un accordo sull’unificazione del Movimento Popolare di Liberazione del Sudan , che devono ancora essere attuati.La richiesta di questo nuovo intervento, pervenuta dal presidente sud sudanese Kiir e dall’accettazione da parte dell’NSOG del ruolo di mediatore del Kenya, ha fatto seguito alla proposta lanciata lo scorso 22 marzo dal presidente keniota Ruto. Il politico ha condiviso con l’NSOG una roadmap e un progetto di mediazione che prevede una tempistica di 18 mesi da gennaio 2024 a giugno 2025.Tuttavia, fonti locali dichiarano che non sono tutti convinti di questa mossa del presidente Ruto. Considerando la storia del Kenya di arresti e deportazioni segrete di attivisti a Juba e i suoi significativi interessi commerciali nel Sud Sudan, si chiedono se Ruto sia un mediatore adatto nei processi di pace del Sud Sudan. In una nota diffusa da Remember Miamingi, esperto sud sudanese di governance e diritti umani, sembra che il Sud Sudan sia ben lungi dal raggiungere la pace, la stabilità o la democrazia. L’iniziativa di Nairobi potrebbe aumentare il numero dei gruppi di opposizione “inattivi” a Juba, ma è improbabile che possa garantire la pace di cui il Sud Sudan ha urgentemente bisogno.In vista delle elezioni già rimandate e previste per dicembre 2024, il Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale Cardinale Michael Czerny, in visita in Sud Sudan aveva riconfermato la vicinanza del Papa e della Santa Sede al popolo sud sudanese ed rinnovato l’appello ai leader del Paese perché “abbraccino la pace e la stabilità mentre il vostro Paese si incammina verso la transizione democratica”. Dal canto suo il presidente Kiir ha auspicato che la mediazione dia risultati positivi. “Ci auguriamo che i gruppi di opposizione abbiano una convinzione e un desiderio simili per la pace in Sud Sudan, che, una volta pienamente raggiunta, porterà stabilità eterna e sviluppo economico nella regione” – ha detto. ... Agenzia Fides 13 hr
Grecia, il grido degli agricoltori CC BY-NC-ND  — Cambiamenti climatici, costi di produzione alti, deficienze della Politica agricola comune europea (Pac): questi i mali del settore agricolo in Grecia, che rischiano di essere fatali per il tessuto sociale delle aree rurali e i produttori più piccoli, che sono scesi in piazza ... Osservatorio Balcani e Caucaso 14 hr
Armenia, l'arcivescovo chiede le dimissioni di Pashinyan CC BY-NC-ND  — Dai 20 ai 30mila manifestanti, capeggiati dall’arcivescovo Bagrat Galstanyan, hanno protestato nella capitale armena per opporsi al processo di demarcazione in corso tra Armenia e Azerbaijan, a seguito della guerra per il Nagorno Karabakh, e chiedere le dimissioni del primo ministro ... Osservatorio Balcani e Caucaso 14 hr
Com’è cambiata la programmazione economica del Pnrr CC BY-NC  — Un documento del servizio studi della camera fornisce alcune indicazioni in merito alla redistribuzione dei fondi tra le varie misure del piano. Il report conferma la tendenza a spostare gli investimenti verso gli incentivi alle imprese. L'articolo Com’è cambiata la programmazione economica del Pnrr proviene da Openpolis. ... Openpolis 14 hr
L’impatto delle attività estrattive sulle balene è sottovalutato CC BY-ND  — Secondo gli esperti per i quali è necessario svolgere con urgenza ricerche in merito, l’avvio potenzialmente imminente delle attività estrattive in acque profonde internazionali potrebbe influire su balene, delfini e focene, segnatamente sotto il profilo dell’ inquinamento acustico. In un nuovo articolo pubblicato sul sito web di Frontiers in Marine Science, alcuni scienziati che operano […] The post L’impatto delle attività estrattive sulle balene è sottovalutato appeared first on Notizie ambientale. ... Mongabay 1 d
ASIA/INDIA - Nomina del Vescovo Coadiutore di Jhansi CC BY  — Città del Vaticano - Il Santo Padre in data 11 maggio ha nominato Vescovo Coadiutore della Diocesi di Jhansi , il Rev. Sac. Wilfred Gregory Moras, del clero di Lucknow, finora Rettore del St. Joseph’s Regional Seminary, nella Diocesi di Allahabad.S.E. Mons. Wilfred Gregory Moras è nato il 13 febbraio 1969 a Neerude, nella Diocesi di Mangalore ed ha studiato Filosofia e Teologia presso il St. Joseph’s Regional Seminary nella Diocesi di Allahabad. È stato ordinato presbitero il 27 aprile 1997 per la Diocesi di Lucknow.Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Formatore presso St. Paul’s Minor Seminary a Lucknow ; Segretario del Vescovo ; Vice Preside della St. Ann’s School a Palia ; Studi di Licenza in Missiologia presso la Pontificia Università Urbaniana a Roma ; Preside e Direttore del St. Francis School and Hostel a Nigohan ; Preside della St. Anthony’s School a Barabanki ; Dottorato in Missiologia presso la Pontificia Università Urbaniana a Roma ; Direttore del Nav Sadhna Regional Pastoral Centre a Varanasi . Dal 2021 è Rettore del St. Joseph’s Regional Seminary ad Allahabad. ... Agenzia Fides 1 d
ASIA/INDIA - Nomina del Vescovo Ausiliare di Verapoly CC BY  — Città del Vaticano - Il Santo Padre ha nominato in data 11 maggio Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Verapoly il Rev.do Sac. Antony Valumkal, finora Rettore e Parroco del National Shrine Basilica of Our Lady of Ransom a Vallarpadom, Kochi, assegnandogli la Sede titolare di Magarmel.S.E. Mons. Antony Valumkal è nato il 26 luglio 1969 a Eroor, nell’Arcidiocesi di Verapoly. Ha studiato Filosofia e Teologia presso il St. Joseph’s Pontifical Institute of Theology and Philosophy a Alwaye, Kerala. È stato ordinato presbitero l’11 aprile 1994 per la medesima Arcidiocesi.Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Vice Parroco della Little Flower a Pottakuzhy ; Direttore del Seminario Minore Arcidiocesano ; Parroco della St George a Karthedom ; Direttore del St John Paul Bhavan Minor Seminary a Kakkanad ; Licenza e Dottorato in Teologia Spirituale presso il St. Peter’s Pontifical Institute a Bangalore in India; Direttore Spirituale del St. Joseph’s Pontifical Seminary, Carmelgiri, Alwaye e incaricato di due chiese a Chowara e Parapuram della Parrocchia di Thottakattukara . Dal 2021 è Rettore e Parroco della National Shrine Basilica of Our Lady of Ransom Vallarpadom, Kochi. ... Agenzia Fides 1 d
AFRICA/GUINEA -Nomina dell’Arcivescovo Coadiutore con facoltà speciali di Conakry CC BY  — Città del Vaticano - Il Santo Padre in data 11 maggio ha nominato Arcivescovo Coadiutore con facoltà speciali di Conakry il Rev. Sac. François Sylla, del clero di Conakry, finora Rettore del Seminario Maggiore Benoit XVI di Kendoumayah.S.E. Mons. François Sylla è nato il 9 aprile 1972 a Siboty nell’Arcidiocesi di Conakry. Ha frequentato il Seminario Minore e quello Propedeutico Jean XXIII di Kindia e ha studiato Filosofia e Teologia presso il Seminario Maggiore Saint Augustin de Samaya a Bamako, in Mali.È stato ordinato sacerdote il 21 novembre 2004 a Conakry.Ha ricoperto i seguenti incarichi e svolto ulteriori studi: Vicario parrocchiale della Cattedrale di Conakry ; Master in Diritto Comparato delle Religioni presso la Facoltà di Teologia di Lugano in Svizzera ; servizio pastorale nella Parrocchia San Giovanni Battista – Induno Olona, Arcidiocesi di Milano ; Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense a Roma ; Cancelliere dell’Arcidiocesi di Conakry ; Vicario Giudiziale e Presidente del Tribunale Metropolitano di Conakry ; Prefetto degli Studi al Seminario Maggiore Benoit XVI di Kendoumayah ; Presidente dell’Unione del Clero di Guinea . Dal 2020 è Rettore del Seminario Maggiore Benoit XVI di Kendoumayah. ... Agenzia Fides 1 d
AFRICA/MOZAMBICO - Due assalti jihadisti in due giorni nel nord del Paese CC BY  — Maputo –I jihadisti affiliati allo Stato Islamico hanno effettuato due attacchi maggiori in due giorni nella Provincia di Cabo Delgado nel nord del Mozambico. All’assalto contro Macomia , il 10 maggio è seguito domenica 12 maggio quello contro il villaggio di Missufine, nel distretto Ancuabe.Quest’ultimo attacco è iniziato intorno alle 18 ore locale ed è durato almeno 4 ore, costringendo la popolazione alla fuga precipitosa dal villaggio.Nel frattempo la popolazione di Macomia è tornata nella cittadina, dopo che i jihadisti che l’avevano occupata, l’hanno abbandonata. Nel loro assalto a Macomia i jihadisti, almeno 100, hanno pure attaccato la base locale del contingente sudafricano della Missione della Comunità per lo Sviluppo dell'Africa Australe in Mozambico , che è in corso di ritiro . La maggior parte dei soldati sudafricani si era già ritirata a Pemba in vista del rimpatrio entro luglio.Nella base di Macomia era rimasto un piccolo contingente di soldati sudafricani. A seguito dell’attacco jihadista i militari di Johannesburg hanno inviato rapidamente da Pemba dei rinforzi.Secondo fonti della sicurezza, i jihadisti hanno attaccato Macomia in quattro gruppi provenienti da direzioni diverse. Una fonte ha detto che anche un contingente delle forze di difesa ruandesi con base a Mocimboa da Praia, la città costiera a nord-est di Macomia, ha cercato di intervenire ma è stato fermato da un forte contingente di ribelli.Anche il presidente del Mozambico Filipe Nyusi e il Ministero della Difesa nazionale hanno confermato l’attacco a Macomia, ma sembrano attribuire il merito di aver respinto l’attacco interamente all’esercito mozambicano.Medici Senza Frontiera sottolinea che “sei anni dopo l’inizio del conflitto a Cabo Delgado, la gente vive ancora nella paura e la violenza non è diminuita. Il conflitto ha costretto allo sfollamento migliaia di persone nella provincia. Tra l'8 febbraio e il 3 marzo quasi 6.000 persone sono fuggite da Macomia”.I nuovi attacchi sono stati commessi mentre il colosso energetico francese TotalEnergies esplora la possibilità di riavviare i lavori su un progetto di gas naturale liquefatto da 20 miliardi di dollari nella provincia di Cabo Delgado. Il progetto è stato sospeso nel 2021 a causa dell’instabilità provocata dai jihadisti. ... Agenzia Fides 1 d
ASIA/INDIA - Nel Manipur le tensioni influenzano il voto, mentre si prega per la riconciliazione   CC BY  — Imphal - Si digiuna e si prega nelle chiese cristiane in Manipur "per un'autentica riconciliazione e pace" mentre nello stato dell'India nordorientale si avverte ancora la tensione dopo la violenza interetnica scoppiata un anno fa: lo si è visto soprattutto in occasione delle due giornate di voto per il Parlamento federale , in cui i seggi sono andati quasi del tutto deserti. Nei giorni scorsi l'Organizzazione giovanile cattolica di Manipur ha indetto un incontro di preghiera e solidarietà nella cattedrale di San Giuseppe a Imphal, in occasione del primo anniversario della violenza scoppiata nello stato il 5 maggio 2023.L'arcidiocesi di Imphal ha invitato tutti i fedeli delle varie comunità, e anche tutte le persone di buona volontà delle altre comunità religiose, a osservare un tempo di digiuno e preghiere per cercare "la conversione dei cuori, che lasci fiorire una vera pace in Manipur", ricordano l'inizio della violenza, un anno fa. Da allora lo scontro prolungatosi tra due comunità etniche ha provocato circa 200 morti e migliaia di feriti, oltre alla distruzione di 200 villaggi e 7.000 case, 360 chiese o cappelle cristiane e alcune sinagoghe. Attualmente la popolazione vive ancora campi di soccorso che accolgono 60.000 sfollati, organizzati dal governo statale e dalle Ong, mentre le due comunità scontratesi sono state divise da una "zona cuscinetto" - per portare una iniziale pacificazione - ma le tensioni restano sopite, in quanto le ragioni alla base della violenza non sono state affrontate e risolte dalla politica. L'Arcivescovo di Imphal, Linus Neli, ha voluto ricordare "quei giorni terrificanti e strazianti" dicendo : "Dovremmo inginocchiarci per intensificare le nostre preghiere per la pace e la giustizia tra tutti gli esseri umani".Ha riunito i fedeli cristiani di tutte le confessioni la All Manipur Christian Organization, organizzando un'assemblea di culto nella chiesa battista di Tangkhul. Anche il Forum cristiano di Dimapur, nel vicino Stato del Nagaland, ha tenuto una preghiera di solidarietà per la pace a Manipur per commemorare la violenza e chiedere una profonda pacificazione. Si sono uniti in comunione di spirito e di preghiera alla celebrazione i fedeli in altri stati dell'India nell'arcidiocesi di Delhi,. E mentre la Federazione indiana sta vivendo - nelle diverse giornate elettorali, a seconda dei vari luoghi - il lungo processo delle elezioni parlamentari, in Manipur, dato il perdurante clima di paura, le urne sono andate pressoché deserte. Anche i candidati non hanno fatto campagna elettorale a causa delle minacce di gruppi armati, mentre tra la gente si è registrato il boicottaggio delle urne, come atto di protesta verso i governi dello stato e della Federazione, accusati di non aver fatto abbastanza per porre fine alla violenza e per affrontare i nodi alla base della violenza. Lo scontro nasce essenzialmente da rivendicazioni fondiarie, dopo che una Corte statale ha dato ai Meitei, che costituiscono il 53% della popolazione, i medesimi diritti di "status tribale" concessi a Kuki, un gruppo che rappresenta meno del 20% della popolazione, con la conseguente possibilità di accedere alle proprietà di terreni finora riservati alle minoranze etniche. L'astensione dal voto - notano fonti locali - è un segnale verso le istituzioni che non hanno ancora offerto una soluzione alla questione. Nello stato, con 3,6 milioni di abitanti, vi sono solo due seggi in palio nel parlamento indiano, composto dal 543 seggi, ... Agenzia Fides 1 d
Regione adriatico-ionica, serve ancora la cooperazione territoriale? CC BY-NC-ND  — Quale sviluppi prevedono le politiche di coesione? Il programma Interreg, dopo oltre due decenni, è ancora valido? Lo abbiamo chiesto a Lodovico Gherardi, coordinatore dell’autorità di gestione (la Regione Emilia Romagna) del Programma Interreg IPA Adrion ... Osservatorio Balcani e Caucaso 1 d
AMERICA/ARGENTINA - la memoria grata di padre Carlos Múgica rimane nel nel cuore del suo popolo, a 5... CC BY  — di Stefano LodigianiBuenos Aires – “Padre Carlos ci esorta ancora oggi affinché in ogni quartiere si rafforzi una comunità che si organizza per accompagnare la vita del nostro popolo, e ci interpella perché lottiamo contro ogni tipo di ingiustizia, manteniamo un dialogo intelligente con lo Stato e con la società. Ci insegna a non lasciarci trascinare dalla colonizzazione ideologica, né dalla cultura dell’indifferenza. Chiediamo al Signore che i principi della Dottrina Sociale della Chiesa fruttifichino nelle nostre comunità e, attraverso queste, in tutta la nazione”. E’ un brano della lettera del Santo Padre Francesco per i 50 anni dell’assassinio di padre Carlos Múgica, che è stata letta durante la solenne Concelebrazione eucaristica che si è tenuta domenica 12 maggio nello stadio Luna Park di Buenos Aires, presieduta dall’Arcivescovo di Buenos Aires, Jorge García Cuerva, e concelebrata tra gli altri, dal Presidente della Conferenza Episcopale Argentina, Oscar Ojea, e da monsignor Gustavo Carrara, Vicario generale dell’arcidiocesi. Il Vescovo di Roma sottolinea nella sua lettera che ogni celebrazione della Chiesa è “molto più che una commemorazione storica”, infatti è occasione per rinnovare la nostra presenza fraterna ed impegnata “tra quanti portano croci pesanti”. Francesco esorta e incoraggia quindi a continuare a mettersi anima e corpo al fianco “di quanti soffrono ogni tipo di povertà”, a cercare luoghi di integrazione scartando quelli che squalificano l’altro, a chiudere la frattura esistente “non con silenzi e complicità, ma guardandosi negli occhi, riconoscendo gli errori e sradicando l’esclusione”.Nell’omelia della messa, l’Arcivescovo di Buenos Aires, Jorge García Cuerva, ha ricordato padre Carlos come “il Pastore della Chiesa che dedicò la sua vita a Gesù e al Vangelo, nell’Argentina convulsa e violenta degli anni Sessanta e Settanta”. Ha preso quindi spunto da una preghiera di padre Mugica, “Meditacion en la villa”, per mettere in risalto alcuni aspetti della realtà ancora attuali dopo 50 anni: la situazione dei bambini e dei giovani, il narcotraffico, la povertà, l’odio sociale, gli scontri, la corruzione, l’individualismo, l’ingiustizia, la fame… "Aiutami. Così Carlos Mugica ha chiesto semplicemente al Signore – ha concluso l’Arcivescovo -. La sua fede lo condusse all'esperienza frequente e profonda della preghiera; un aspetto di cui molti di coloro che ne ammiravano l'attività e la cordialità, forse non erano a conoscenza; i lunghi momenti trascorsi davanti al Tabernacolo in preghiera umile e nascosta. Cinquant'anni dopo, in questa Messa veniamo a chiedere aiuto a Dio, perché riconosciamo, come ha fatto Carlos, la nostra fragilità. Non siamo eroi. Siamo uomini e donne di fede che vogliono essere fedeli al Vangelo; che non possiamo farcela con le sole nostre forze e, per questo, con Padre Mugica diciamo: Aiutaci Signore, non lasciarci cadere dalle tue mani. Abbiamo tanto bisogno di te”.Padre Carlos Múgica era un sacerdote argentino , appartenente al clero di Buenos Aires. Proveniente da una famiglia altolocata, dopo l’iscrizione alla facoltà di giurisprudenza, avvertì la vocazione dopo aver visitato Roma per il Giubileo del 1950 ed entrò in seminario. Venne ordinato sacerdote nel 1959. Visse i primi tempi di ministero soprattutto tra le famiglie dei quartieri popolari e meno sviluppati. Docente universitario, divenne famoso anche per le sue omelie settimanali trasmesse dalla stazione radio municipale. Fondò il movimento dei Sacerdoti del Terzo Mondo ed il movimento dei “Cura Villeros”. Le sue prese di posizione e gli incarichi governativi che assunse gli procurarono le critiche dei giornali argentini più conservatori e anche di parte del clero. Nel clima di forti contrapposizioni dell’epoca, divenne anche destinatario di alcune minacce. Sabato 11 maggio 1974, padre Carlos aveva appena celebrato la Messa quando Rodolfo Almirón, un agente dell'Alleanza Anticomunista Argentina , sparò cinque colpi di pistola contro di lui. Venne portato d'urgenza in un vicino ospedale, dove spirò poco dopo a causa delle ferite. Le sue spoglie riposano dal 1999 nella parrocchia di Cristo Obrero. Papa Francesco ha detto di lui: “È stato un grande sacerdote che ha lottato per la giustizia”.Per ricordare i 50 anni della tragica morte di padre Carlos, sono stati organizzati una serie di eventi iniziati un mese fa, l’11 aprile, nella parrocchia Cristo Obrero. Durante quello che è stato chiamato “il Mese Mugica” il sacerdote argentino è stato ricordato con manifestazioni, messe, celebrazioni ed espressioni popolari. E’ stato anche realizzato un video riassuntivo sulla sua vita che si conclude con il motto di questo Mese Mugica: “Padre Mugica vive nel cuore del suo popolo”. “In questa sera, 50 anni fa, dopo aver celebrato la messa, dopo aver bevuto il sangue di Cristo dal calice, anche padre Múgica versò il suo sangue per i suoi amici” ha ricordato Monsignor Gustavo Carrara, Vicario generale dell’arcidiocesi di Buenos Aires, durante la Messa che ha celebrato alle ore 18 di sabato 11 maggio, nella parrocchia Cristo Obrero, accanto alla tomba del sacerdote. Nello stesso giorno un’altra celebrazione di suffragio si è svolta nella parrocchia di San Francisco Solano, nel quartiere di Villa Luro, dove il sacerdote fu assassinato. “Padre Carlos Múgica non solo era generoso con i più poveri, e lo era – ha detto monsignor Carrara - , ma era molto più profondamente evangelico, perché era amico dei più poveri. Il passo veramente evangelico non è solo essere generosi, ma entrare nell'amicizia, condividere la vita. Per questo padre Carlos ha dato la vita per i suoi amici, ha dato la vita per questo quartiere, ha dato la vita per la causa dei più poveri e umili. E questa è la sua eredità.” ... Agenzia Fides 1 d
Un nuovo episodio dello scontro tra Viminale-Garante della privacy CC BY-NC  — Il Craim, un centro tecnologico della polizia, dispone di vari sistemi per aiutare le indagini. Tra le attività che svolge sui social c’è anche il riconoscimento facciale. Il Viminale prima di ogni sperimentazione in materia dovrebbe chiedere un parere al Garante, ma non l’ha fatto L'articolo Un nuovo episodio dello scontro tra Viminale-Garante della privacy proviene da IrpiMedia. ... IrpiMedia 1 d
AFRICA/BURKINA FASO - Fede, gioia, resilienza e coraggio: tra violenza e desolazione la popolazione ... CC BY  — Kantchari – Padre Maxime e p. Clément sono due missionari redentoristi impegnati nella città burkinabè di Kantchari, al confine con il Niger, gravemente colpita da attacchi terroristici che hanno portato desolazione e fame.“Siamo arrivati a Kantchari il 5 ottobre 2023, e ci siamo ritrovati in una città quasi deserta. La popolazione era costituita essenzialmente da sfollati interni e da indigeni che non potevano andarsene. Non c’erano né cibo né medicine” dice p. Clément Kourossangama che è il parroco. “I pochi prodotti che alcuni truffatori sono riusciti a portare in città erano estremamente costosi e non accessibili alla maggior parte. Come se tutto questo non bastasse, eravamo circondati da colpi di cannone e chi osava avventurarsi fuori città veniva ucciso.”“La gente ci aspettava, il ritorno dei padri era un grande segno di speranza” prosegue il redentorista. Nonostante le cannonate, al nostro arrivo i fedeli hanno preso parte alla messa e questo ha dato molto coraggio anche a noi. Hanno dimostrato grande fede, gioia, resilienza e coraggio. Non avevamo ostie a sufficienza e i pochi soldi raccolti sono concentrati per fornire l’essenziale per sfamare la gente. Tuttavia, al rumore delle cannonate e in mezzo a una popolazione affamata, abbiamo continuato ad annunciare Cristo come meglio possiamo.”“Nonostante i violenti e rinnovati attacchi abbiamo insistito per celebrare la Messa e i fedeli vi hanno preso parte fino a quando al momento della consacrazione la situazione è sfuggita di mano. Quando i militari sono intervenuti, i terroristi avevano già ucciso diversi civili, portato via il bestiame, bruciato i granai e tutto il resto. In questi attimi di grande panico, mentre il celebrante si affrettava a terminare la messa e a congedare l’assemblea il più rapidamente possibile, ci siamo resi conto che la popolazione stava convergendo proprio verso la parrocchia per cercare rifugio. Con l’intervento dell’esercito l’attacco è cessato lasciando la desolazione nei cuori e i cadaveri tra le braccia di alcune famiglie. Cosa dire ai parrocchiani durante la Messa domenicale che trabocca di gente?”“In tutto questo tempo, con la preghiera e con lo sguardo rivolto ai soldati e ai Volontari per la Difesa della Patria , tutta la popolazione si incoraggiava a vicenda – prosegue p. Clement. Il fuoco dei cannoni si è lievemente placato verso Natale e si sperava nell’arrivo di un convoglio che portasse cibo. A circa dieci chilometri all’ingresso di Kantchari il tanto sperato convoglio è arrivato ma portandosi dietro enormi perdite di vite umane a causa degli attacchi subiti. “Purtroppo – racconta il missionario – anche se in misura minore, gli attacchi violenti sono ripresi alla fine di marzo. Nonostante ciò, tutti rimangono fiduciosi per un domani migliore, soprattutto perché si sta lavorando molto sul fronte della sicurezza. In parrocchia continuiamo a celebrare, pregare, cantare e ballare. Chi è passato per Kantchari sa che è un popolo che ama cantare e ballare… fino al kyrie” sottolinea p. Clement. Ma non è sempre facile predicare quando ci si trova di fronte a persone che spesso sono digiune da giorni. Comunque sia, speriamo in un domani migliore e questo ci fa andare avanti con i parrocchiani e con l’intera popolazione. ... Agenzia Fides 1 d
Cannes, torna la voglia di cinema CC BY-NC-ND  — Dal 14 al 25 maggio si terrà la 77° edizione del Film Festival di Cannes. In concorso il romeno “Trei kilometri pana la capatul lumii – Tre chilometri alla fine del mondo” di Emanuel Parvu. Ambientato nel Delta del Danubio, affronta la scoperta di sé da parte di un adolescente gay in una società chiusa e tradizionale ... Osservatorio Balcani e Caucaso 1 d
Disagio giovanile, un fenomeno che non si può ridurre a pochi numeri CC BY-NC  — Nell'ambito della campagna "Non sono emergenza" di Con i Bambini, presentiamo alcuni dati, non esaustivi, per comprendere meglio la condizione degli adolescenti in uscita dalla pandemia. L'articolo Disagio giovanile, un fenomeno che non si può ridurre a pochi numeri proviene da Openpolis. ... Openpolis 1 d
Roma-Baku, relazioni pericolose CC BY-NC  — L’Azerbaijan è il primo partner energetico dell’Italia. I ministri visitano Baku di frequente, aprendo porte a nuovi contratti anche nel settore militare. Quello di Baku, però, è un regime antidemocratico e brutale L'articolo Roma-Baku, relazioni pericolose proviene da IrpiMedia. ... IrpiMedia 2 d
In Azerbaijan il dittatore Aliyev continua ad arrestare i giornalisti indipendenti CC BY-NC  — L’ennesimo trionfo di Ilham Aliyev nelle elezioni-farsa dello scorso febbraio si basa sulla ricetta che gli ha ininterrottamente garantito il potere da vent’anni: la repressione del dissenso e dei media L'articolo In Azerbaijan il dittatore Aliyev continua ad arrestare i giornalisti indipendenti proviene da IrpiMedia. ... IrpiMedia 2 d
Cairo Necropolitik CC BY-NC  — Resistenza e repressione in Egitto. Chi può vivere e chi deve vivere nel Paese del generale al-Sisi L'articolo Cairo Necropolitik proviene da IrpiMedia. ... IrpiMedia 2 d
Scienziati al lavoro per ripristinare in tutto il mondo le foreste di kelp in pericolo CC BY-ND  — Nascoste sott’acqua, le foreste di kelp crescono lungo oltre un quarto di tutte le fasce costiere del mondo, favorendo una biodiversità ricca a tal punto che il naturalista Charles Darwin ritenne che possa rivaleggiare con le foreste pluviali tropicali. In modo altrettanto invisibile, tali habitat di importanza fondamentale stanno scomparendo a causa del riscaldamento delle […] The post Scienziati al lavoro per ripristinare in tutto il mondo le foreste di kelp in pericolo appeared first on Notizie ambientale. ... Mongabay 3 d
La teoria del caos ha risolto il mistero del comportamento dei narvali CC BY-ND  — I narvali sono caotici. O almeno questo è quello che pensavano i ricercatori fino a quando non hanno sviluppato un nuovo metodo matematico per individuare le regolarità nei loro movimenti apparentemente irregolari. I narvali (Monodon monoceros) sono noti come “unicorni del mare” a causa della loro evidente zanna, che è in realtà un grande dente […] The post La teoria del caos ha risolto il mistero del comportamento dei narvali appeared first on Notizie ambientale. ... Mongabay 3 d
Un anno di kiwi CC BY-NC  — Dopo aver pubblicato l’inchiesta Il sapore amaro dei kiwi, abbiamo lavorato sul suo impatto e sulla sua diffusione: un riassunto dei principali obiettivi raggiunti nell’ultimo anno. L'articolo Un anno di kiwi proviene da IrpiMedia. ... IrpiMedia 3 d
ASIA/INDONESIA - Da Flores alla Turchia: la missione delle Figlie della Regina del Santo Rosario CC BY  — Izmir - E' una missione sempre nel nome della Vergine Maria quella delle Figlie della Regina del Santo Rosario, congregazione religiosa autoctona indonesiana, fondata nel 1958 a Larantuka, sull'isola indonesiana di Flores, che è considerata "il cuore cattolico della nazione". Sull'isola, evangelizzata dai portoghesi, la Madonna è venerata soprattutto come Regina del Rosario e a questo titolo sono dedicate congregazioni religiose, associazioni e varie confraternite. La devozione mariana è l'amalgama popolare che anima la fede della gente e le molte molte vocazioni alla vita religiosa ne sono una testimonianza: in un dinamismo sempre portatore di speranza, le Figlie di Nostra Signora Regina del Santo Rosario, ogni anno registrano circa 20 giovani donne che si uniscono alla congregazione. Le religiose svolgono un ruolo importante poiché, in quanto donne indonesiane, possono fare molto per promuovere un maggiore rispetto per le donne nella società indonesiana, lavorando con le famiglie e i giovani, contribuendo a creare maggiore consapevolezza e rispetto per la dignità delle donne. Ma nell'anima e nel carisma dell'istituto vi è anche la sollecitudine missionaria: l'ordine è stato fondato dall'Arcivescovo Gabriel Manek, SVD, Vicario Apostolico, oggi Servo di Dio, che apparteneva alla Società del Verbo divino, congregazione missionaria, e da Madre Anfrida van der Werff, S.Sp.S . La fondazione fu una risposta alla situazione della Chiesa locale, carente di sacerdoti e religiosi, ma fu soprattutto un'espressione di gratitudine a Dio per la sua cura verso i cristiani di Larantuka, che conservarono la fede in Cristo per oltre due secoli, pur essendo privi della cura pastorale dei sacerdoti, solo grazie alla devozione alla Madonna e alla recita quotidiana del Rosario. In ricordo di quel passaggio storico, la congregazione delle religiose fu quindi affidata a Maria, Regina del Santo Rosario.Ora nel 2020, in Turchia, in piena pandemia, le Suore di Ivrea che lavoravano nella scuola Italiana e aiutavano la Parrocchia del S. Rosario ad Alsancak, nella zona di Izmir, hanno lascito il loro servizio. I preti locali, dopo una ricerca, sono arrivati alle Suore Figlie della Regina del Santo Rosario in Indonesia, che hanno espresso una disponibilità a una presenza missionaria. E così, dopo un sopralluogo della Madre Generale suor Gratiana e della Provinciale di Europa, suor Sofia, le religiose, accolte dall'Arcivescovo Martin Kmetec e una volta ricevuti i permessi necessari per entrare in Turchia, si sono stabilite a Izmir. Nella parrocchia sono arrivate nel 2024 due giovani suore, suor Magdalena e suor Yona, accolte festosamente. Fin da subito le religiose hanno conquistato la simpatia dei fedeli con il loro sorriso e con il servizio che hanno iniziato a svolgere nella liturgia, nel canto, nella visita alle famiglie, agli anziani e ammalati, come nell'affiancare i catechisti nel percorso di preparazione ai Sacramenti dell’Iniziazione cristiana.Le suore indonesiane hanno iniziato un corso intensivo di lingua turca e ogni giorno si dedicano all’accoglienza di visitatori e pellegrini, cercando di testimoniare con semplicità, mitezza e povertà di spirito la fede in Cristo. Descrivendo la loro spiritualità e il loro carisma, le suore dicono: "La nostra missione è partecipare alla missione di Cristo e edificare il Regno di Dio predicando la Sua Parola ai poveri, ai malati e ai bisognosi. La congregazione è affidata alla cura della Madonna Regina del Rosario, e come sorelle siamo chiamate ad imitare Maria, la Serva del Signore. Maria è stata colei che ha seguito fedelmente il Signore Gesù fino al Calvario, quindi è un modello per noi su come seguire Cristo. È anche la Maestra della vita spirituale, apostolica e comunitaria. Nella vita quotidiana, ci sforziamo di essere madri e sorelle per coloro che incontriamo e, nello spirito di ringraziamento del Magnificat, serviamo Dio e il suo popolo con cuore gioioso e semplicità". La loro è una presenza preziosa in Turchia che, dicono i fedeli locali, porterà molto frutto.  ... Agenzia Fides 3 d
ASIA/MYANMAR - Oltre tre milioni gli sfollati del conflitto civile CC BY  — Yangon - Il numero di persone sfollate in Myanmar è raddoppiato negli ultimi sei mesi, portando il numero totale a oltre 3 milioni, ha reso noto Stephen Anderson, Coordinatore umanitario Onu e residente nel paese. Nella dichiarazione diffusa, si rileva la crescente crisi umanitaria nel paese. Il numero degli sfollati in Myanmar è aumentato drammaticamente dall’ottobre dello scorso anno, quando la resistenza armata guidata dalle Forze di Difesa Popolare e da diversi altri gruppi etnici - sollevatasi contro il colpo di stato militare del febbraio 2021 - si è intensificata nelle parti settentrionali e occidentali del Paese. I combattimenti si sono moltiplicati e le forze governative hanno lanciato massicce ritorsioni che hanno coinvolto e creato immane sofferenza alla popolazione civileSecondo la dichiarazione delle Nazioni Unite, oltre 2,7 milioni di persone hanno abbandonato le proprie case da quando l’esercito ha preso il potere e più di un terzo di costoro sono bambini. I bambini sfollati devono affrontare enormi ostacoli per accedere all’istruzione e ad una corretta alimentazione, il che mette a repentaglio il loro futuro, avverte l’ONU, confermando che la metà degli sfollati in Myanmar provengono dalle regioni nordoccidentali di Chin, Magway e Sagaing.“Gli sfollati stanno lottando per sopravvivere in una crisi umanitaria diffusa che ha lasciato nel bisogno complessivamente, nella nazione, 18,6 milioni di persone. Si tratta di un milione in più rispetto all’anno precedente. Tra le persone bisognose ci sono 6 milioni di bambini” si legge nel comunicato. In questo momento, si rileva, quasi un terzo della popolazione totale del paese ha bisogno di urgente assistenza umanitaria.L'esercito birmano è impegnato in aspri combattimenti contro i combattenti di etnia Karen per riprendere il controllo della cittadina di Myawaddy, vicino al confine con la Thailandia. La città è considerata strategica perché è il principale centro commerciale con la Thailandia.Secondo stime diffuse dalle organizzazioni indipendenti, dal febbraio 2021 in Myanmar sono state uccisi oltre 6.000 civili. Più di 20.000 persone sono detenute per motivi politici, inclusa la leader democratica Aung San Suu Kyi che sta scontando una condanna a 27 anni per presunta corruzione. ... Agenzia Fides 3 d
Corsi d’acqua intossicati dai farmaci. A rischio la salute dell’ecosistema CC BY-ND  — Nel 2020, mentre la pandemia da COVID-19 attirava su di sé ogni attenzione, la nostra specie ha consumato 4,5 trilioni di dosi di una miriade di farmaci. Solo in India, un farmaco, il paracetamolo, un antidolorifico usato per trattare alcuni sintomi da COVID-19, ha visto le vendite superare i 3,5 miliardi di pillole durante il 2021. […] The post Corsi d’acqua intossicati dai farmaci. A rischio la salute dell’ecosistema appeared first on Notizie ambientale. ... Mongabay 3 d
Tre piccole misure per l’umanità, un passo da gigante per il clima CC BY-ND  — Dall’innalzamento del livello del mare alle ondate di caldo torrido, il pianeta ha un piede nella fossa climatica. Eppure, un nuovo report sostiene che tre interventi politici mirati potrebbero portare a punti di svolta positivi aiutandoci a uscire dal baratro. Il report, prodotto da Systemiq, una società che promuove il «cambiamento dei sistemi» nell’economia globale, […] The post Tre piccole misure per l’umanità, un passo da gigante per il clima appeared first on Notizie ambientale. ... Mongabay 4 d
La rete degli imprenditori che muove i soldi della cosca Iamonte in Romania CC BY-NC  — Le indagini a carico di Alberto Pizzichemi, Gianfranco Puri e Francisc Kelemen disegnano un sistema di intestazioni fittizie per evitare i sequestri e spostare all’estero capitali. La storia comincia con le “mini-idro” e gli incentivi verdi L'articolo La rete degli imprenditori che muove i soldi della cosca Iamonte in Romania proviene da IrpiMedia. ... IrpiMedia 4 d
AFRICA/CIAD - Il Presidente Deby proclamato vincitore del voto del 6 maggio CC BY  — N’Djamena – “I festeggiamenti sono durati fino a notte fonda, con i militari che sparavano in aria” dicono fonti locali all’Agenzia Fides da N’Djamena, la capitale del Ciad, dove ieri, il Presidente della transizione, Mahamat Deby Itno, è stato dichiarato vincitore delle elezioni presidenziali del 6 maggio .“I tiri di Kalashnikov e di mitragliatrice sono durati nel centro della capitale fino all’una di questa notte. Non sappiamo se e quanti sono i feriti o addirittura i morti delle pallottole rimpiombate a terra durante questi intensi tiri di festeggiamento” dicono le nostre fonti. “Anche nei quartieri a sud della capitale i militari hanno sparato, ma in questo casi più che di festeggiamenti si è trattato di forme di intimidazioni. Lì infatti è la roccaforte elettorale dell’opposizione”.Secondo i risultati, ancora parziali, annunciati il 9 maggio dalla commissione elettorale, Deby ha vinto con il 61% dei voti, mentre il principale avversario, il premier Succès Masra, ha ottenuto poco più del 18% dei voti.Poco prima dell’annuncio dei risultati ufficiali, Masra in un video aveva rivendicato di aver vinto l’elezione, ringraziando i ciadiani “per aver scelto il cambiamento”.Il voto è quindi contestato dall’opposizione anche perché i 2.300 osservatori elettorali che devono certificarne la regolarità hanno trovato difficoltà nel dispiegarsi in tutti i seggi del Paese. “Il voto si è comunque svolto pacificamente. Vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni. Il futuro del Ciad appare incerto anche perché il campo presidenziale sembra diviso al suo interno” concludono le nostre fonti. ... Agenzia Fides 4 d
ASIA/COREA DEL SUD - La GMG in Corea sarà occasione di fraternità e amicizia interreligiosa con i bu... CC BY  — Seoul - Lo stile "sinodale" si esprime non solo all'interno della comunità ecclesiale ma è anche caratteristiche dei cristiani "in uscita", pronti a camminare insieme con tutti gli uomini di buona volontà per costruire un mondo migliore: con questa convinzione la Giornata Mondiale della Gioventù che si celebra in Corea nel 2027 avrà anche una connotazione di incontro interreligioso e d'occasione propizia per costruire legami di amicizia e fraternità con i credenti delle diverse fedi. Così, in occasione della festa buddista di Vesak, mons. Peter Soon-taick Chung, arcivescovo di Seoul e presidente del Comitato organizzatore della GMG coreana, ha inviato un messaggio alla comunità buddista, sottolineando il desiderio di unità tra le diverse comunità religiose in vista della GMG di Seoul 2027.Nel messaggio, consegnato all'Ordine buddista coreano Jogye, si esprimono "le più sentite felicitazioni per l’occasione propizia del 2568° anniversario della nascita del Buddha", auspicando che, "come la luce radiosa che emana dalla pagoda a nove livelli del Tempio di Hwangryong e dalle lanterne che abbelliscono i dintorni di Gwanghwamun, i profondi insegnamenti del Buddha possano risplendere sul mondo intero".Quest'anno, si nota, il Vesak assume il significato aggiuntivo della coincidenza con la "Giornata degli insegnanti": un'occasione perchè tutte le persone di buona volontà si impegnino seriamente di emulare la compassione sconfinata del Buddha" nell'opera così delicata e importante della educazione di ragazzi e dei giovani. Inoltre, nel leggere lo slogan del Vesak di quest’anno, cioè “Pace della mente, felicità del mondo”, il messaggio dell'Arcivescovo nota "l'urgente imperativo globale per la pace e la felicità", afferma che le comunità religiosa devono "unirsi nella solidarietà e nella cooperazione, dedicandosi instancabilmente a promuovere la causa della pace".Come nell'aprile scorso si è tenuta a Seoul l'iniziativa dell' "Expo buddista internazionale", che ha coinvolto i giovani trascendendo i confini religiosi, così si auspica diventi l’imminente Giornata Mondiale della Gioventù del 2027 a Seul: "Speriamo ardentemente che sia una gioiosa celebrazione dello spirito giovanile, che abbracci giovani di tutte le fedi religiose. Vi estendiamo un sincero invito a unirvi a noi come compagni fedeli nel viaggio spirituale all'interno della comunità buddista", afferma l'Arcivescovo. Arcivescovo Peter Soon-taick Chung, O.C.D. Il messaggio ha fatto eco a quello inviato, in occasione del Vesak, la festa che commemora la nascita, l’illuminazione e la dipartita del Buddha, il Dicastero Vaticano per il Dialogo Interreligioso, che ha posto l’accento sulla comune responsabilità di promuovere la riconciliazione e la resilienza, valori profondamente radicati nelle tradizioni religiose cristiana e quella buddista e strumenti fondamentali per costruire un mondo senza conflitti.Il buddhismo è diffuso e praticato in Corea da circa ail 23% della popolazione. Giunse in in Corea dalla Cina tra il III e il IV secolo d.C. e si attestò come l'influenza religiosa e culturale di riferimento nei secoli successivi. La larga maggioranza dei templi buddhisti in Corea appartiene all'ordine Jogye, collegato alla tradizione Zen. I più antichi e famosi templi del paese, come il tempio di Bulguksa e quello di Boemeosa, sono direttamente gestiti dall'ordine Jogye, che ha la sua sede principale nello Jogyesa, al centro della capitale Seoul. ... Agenzia Fides 4 d
AMERICA/HAITI - Padre Massimo Miraglio: “la capitale è allo sbando tra sfollati, mancanza di generi ... CC BY  — di Antonella Prenna Port au Prince – Le notizie che arrivavano da Port au Prince negli ultimi mesi descrivono un contesto infernale, tra continue sparatorie e violenze tra gang armate. “Attualmente pare che ci sia un lieve miglioramento – riferisce all’Agenzia Fides Padre Massimo Miraglio, missionario Camilliano parroco di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso nella remota località di Purcine. “Proprio in questi ultimi giorni ho ricevuto informazioni da fonti locali che nella settimana appena trascorsa la situazione è molto migliorata. Mi dicono che c’è decisamente molta più calma e quindi le attività sono riprese. Naturalmente questo non vuol dire che la situazione sia ritornata alla normalità perché i problemi rimangono enormi, la gente vive comunque in una città allo sbando.”“Il problema degli sfollati rimane enorme – spiega il missionario. Non dimentichiamo che ci sono almeno cento mila sfollati che hanno lasciato le loro abitazioni per trovare rifugi in tendopoli molto precarie e che molti hanno dovuto lasciare la capitale per trovare rifugi in provincia. Altrettanto grave è la questione alimentare. Sa mesi ormai, dal 4 Marzo nello specifico, non ci sono container che entrano sull’isola e, malgrado gli sforzi del World Food Program di distribuire cibo, non basta. Inoltre tutte le strutture sono state distrutte, vandalizzate soprattutto quelle mediche che quindi sono chiuse, i servizi completamente indisponibili. Timidamente cominciano ad aprire qualche ambasciata e qualche ufficio.”“Un secondo aspetto da considerare riguarda la missione Onu. In quest'ultima settimana c'è stata un'accelerazione della preparazione della missione delle Nazioni Unite. Aerei dell'esercito dell'aeronautica militare, provenienti dal sud degli Stati Uniti, hanno portato materiale inizialmente bellico per dotare la polizia di Port au Prince e l'esercito di nuove armi. A seguire è arrivato materiale per la costruzione di una base vicino all'aeroporto di Port au Prince, che dovrebbe ospitare il primo gruppo di Kenioti attesi entro la fine del mese. Si prevede che nelle prossime settimane dovrebbero esserci decine di voli in arrivo dagli Stati Uniti, sempre dell'aeronautica militare, con materiale edile e personale specializzato per la costruzione di questa base e per il controllo della sicurezza di queste prime installazioni Onu.”“Accanto alla missione Onu, che è quindi una missione di polizia internazionale in affiancamento alla polizia e all'esercito haitiano nel riportare la pace, la stabilità in Haiti, la lotta contro le gang, non può mancare un piano per sostenere la popolazione. Se da una parte è urgente un intervento militare per riportare la pace a stabilità, dall'altra sono urgentissimi anche gli aiuti umanitari ad una popolazione ormai stremata da mesi e mesi di violenza, lotte, instabilità. E’ assolutamente prioritario pensare all'azione di polizia militare, internazionale, per portare stabilità ma è altrettanto urgente avviare massicce distribuzioni di cibo e di generi di prima necessità.”“Sembra che gli USA in questi ultimi tempi siano intervenuti con un altro stanziamento sostanzioso per sostenere meglio questa missione. Sicuramente, se da una parte l’intervento delle Nazioni Unite è importante e potrebbe dare buoni frutti, senza l'apporto sostanziale, economico politico degli Stati Uniti sarebbe un ennesimo insuccesso. Nulla succede a un'ora e mezza da Miami senza che gli Stati Uniti non abbiano comunque un controllo di tutto e che non seguano da vicino. L’auspicio è che gli Stati Uniti si mettano veramente al fianco del Consiglio di transizione creato per sostenere la società civile e avviare un progetto, un programma virtuoso di sviluppo, che metta le basi per un processo virtuoso che porti, poco alla volta, Haiti fuori da questa situazione drammatica.”“Dal punto di vista politico – prosegue p. Massimo - le notizie sembrano essere abbastanza positive perché il Consiglio di transizione, creato appunto sotto l'egida della Caribbean Community e sotto l'occhio vigile degli Stati Uniti e della comunità internazionale, sembra che cominci a funzionare. Ultimamente c'è stato un incontro con l'ex governo, attualmente ancora in carica perché non ne è ancora stato creato uno nuovo, nel quale si sono accordati per degli interventi lasciando trasparire una volontà tra i membri di questo Consiglio di collaborare per far uscire Haiti dalla crisi e per portare l’isola caraibica al più presto, probabilmente alla fine del 2025, a delle elezioni che le riconosca una veste costituzionale, una veste giuridica, una legalità. Speriamo che questo sia l'inizio di un'evoluzione positiva, speriamo che la comunità internazionale prenda a cuore la situazione di Haiti e si impegni a sostenerla in modo coerente e trasparente.E’ un momento molto fragile e la situazione è ancora molto delicata. Saranno le prossime settimane a dirci se veramente siamo sulla buona strada. Un altro passaggio fondamentale per poter riaprire il paese anche all'esterno sarebbe la riapertura a inizio mese di giugno dell'aeroporto Toussaint di Port au Prince attualmente chiuso ai voli civili e commerciali. La sicurezza all'interno dell'aeroporto e del materiale che è stato portato agli Stati Uniti è affidata all'esercito americano, mentre quella fuori dall'aeroporto è assicurata dal piccolo esercito haitiano e dalla polizia. Si spera al più presto che anche il porto, o almeno uno dei due porti, vengano aperti per poter ricevere i container in arrivo.Padre Miraglio conclude con l’invito a continuare a pregare, e mette in luce l’importanza degli appelli del Papa per la pace e la conciliazione, le recenti parole del Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, nel corso della Conferenza sul Paese caraibico organizzato dalla Academia de Líderes Católicos, dove ha richiesto ‘l'attenzione di tutti’. “Sicuramente – dice il Camilliano - sono tutte cose che dimostrano il desiderio della Chiesa di stare accanto ad Haiti, in questo momento così delicato e così importante nella sua storia”. ... Agenzia Fides 4 d
AFRICA/MOZAMBICO - Attacco jihadista all’alba nel distretto di Macomia; la popolazione in fuga nella... CC BY  — Maputo – Dalle prime ore di oggi, 10 maggio, è in corso un attacco dei jihadisti legati allo Stato Islamico nel distretto di Macomia, nella Provincia settentrionale mozambicana di Cabo Delgado.Fonti locali descrivono la situazione come traumatica, da quando verso le 5 del mattino, circa 500 jihadisti sono entrati nel quartiere di Xinavane, nel capoluogo di Macomia, e hanno iniziato a sparare. La popolazione in preda al panico è fuggita nella foresta, in cerca di protezione.Nei giorni scorsi lo Stato Islamico ha rivendicato attacchi contro due villaggi nel distretto di Chiúre, provincia di Cabo Delgado. Nell’attacco al villaggio di Siripa il 6 maggio i jihadisti rivendicano di aver bruciato due chiese, una scuola e oltre 190 case. Tra le file dei jihadisti oltre a persone del posto vi sarebbero diversi stranieri, in particolari cittadini della Repubblica Democratica del Congo, secondo quanto riferiscono fonti locali.Questi attacchi avvengono mentre è in corso il progressivo ritiro dalla provincia di Cabo Delgado dei militari della missione militare della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe .La SAMIM è presente a Cabo Delgado dalla metà del 2021 e, nell’agosto 2023, la SADC ha approvato la proroga per altri 12 mesi, fino a luglio 2024, secondo un piano di ritiro progressivo.Il primo contingente ad essere ritirato è stato, il 5 aprile, quello del Botswana, seguito il 7 aprile dalle truppe sudafricane e del Lesotho. L’unico partner SAMIM rimasto con truppe sul terreno è la Tanzania, che ha un accordo di sicurezza bilaterale separato con il Mozambico che potrebbe continuare oltre la conclusione ufficiale della missione SAMIM il 15 luglio.Il Sudafrica è stato il maggior contribuente inviando circa 1.500 uomini a Cabo Delgado, responsabili delle operazioni di sicurezza proprio nel distretto di Macomia.Il governo del Mozambico mira a sostituire il contingente SAMIM con un rafforzamento dei militari ruandesi e rafforzando le milizie locali. ... Agenzia Fides 4 d
BiH: come la leadership al potere aggira le sanzioni CC BY-NC-ND  — Inserite nella "lista nera" dagli USA, quarantasette persone fisiche e giurdiche in Bosnia Erzegovina, soprattutto politici e funzionari, hanno visto i propri conti correnti bloccati. La leadership della Republika Srpska ha però prontamente adottato una legge per pagare gli stipendi in contanti ... Osservatorio Balcani e Caucaso 4 d
Xi Jinping a Belgrado: futuro comune tra Serbia e Cina? CC BY-NC-ND  — Il 7 e 8 maggio Belgrado si è coperta di bandiere cinesi per la visita del presidente Xi Jinping. Per la Serbia, è stata l'occasione di firmare accordi economici e dichiarazioni politiche, confermando la Cina come terzo polo della propria politica estera ... Osservatorio Balcani e Caucaso 4 d
L’accoglienza in Italia in assenza di una prospettiva CC BY-NC  — Tra centri temporanei e strutture in Albania l'accoglienza continua a essere gestita come un'emergenza. La migrazione però è un fenomeno strutturale e per amministrarlo in modo virtuoso bisognerebbe innanzitutto conoscerlo. L'articolo L’accoglienza in Italia in assenza di una prospettiva proviene da Openpolis. ... Openpolis 4 d
Giorgia Meloni, conservatrice illiberale CC BY-NC  — La parabola della presidente del Consiglio italiana in continuo equilibrio tra illiberalismo ideologico e pragmatismo di governo L'articolo Giorgia Meloni, conservatrice illiberale proviene da IrpiMedia. ... IrpiMedia 4 d
Il Costa Rica annuncia il divieto di pesca degli squali martello CC BY-ND  — CITTÀ DEL MESSICO — La pesca degli squali martello è ora illegale in Costa Rica, grazie alla firma, il mese scorso, di un nuovo decreto esecutivo da parte del presidente Rodrigo Chaves Robles. Il decreto vieta la cattura, il trasporto, lo stoccaggio e la vendita degli squali martello e dei loro sottoprodotti, quali pinne e […] The post Il Costa Rica annuncia il divieto di pesca degli squali martello appeared first on Notizie ambientale. ... Mongabay 5 d
Artico, la fatica delle sanzioni CC BY-NC  — Cos’è il “paradosso sanzionatorio”, il sistema imperfetto che cerca di «degradare» l’economia russa. A partire dal caso di una nave partita da Livorno, la Gelmond 1 L'articolo Artico, la fatica delle sanzioni proviene da IrpiMedia. ... IrpiMedia 5 d
Romania, il presidente Iohannis a Washington CC BY-NC-ND  — Con la sua visita a Washington il presidente romeno Klaus Iohannis ha riaffermato la centralità della NATO nella politica di sicurezza del paese e dell'area del Mar Nero, confermando anche la disponibilità di Bucarest a fornire nuovi aiuti militari all'Ucraina ... Osservatorio Balcani e Caucaso 5 d
Elezioni in Macedonia del Nord, trionfa la VMRO CC BY-NC-ND  — Trionfo dei nazionalisti della VMRO sia alle parlamentari che alle presidenziali, disfatta per i socialdemocratici fino ad oggi al potere, ma duro colpo anche alla politica inconsistente dell'UE nei confronti della Macedonia del Nord. Questo il verdetto del turno elettorale di ieri ... Osservatorio Balcani e Caucaso 5 d
Il decreto Pnrr quater e gli altri omnibus di inizio 2024 CC BY-NC  — Negli scorsi giorni si è molto discusso dell'introduzione all'interno del decreto Pnrr quater di una norma relativa al tema dell'aborto. Purtroppo però è molto frequente che nei decreti vengano inserite norme del tutto estranee all'oggetto del provvedimento. L'articolo Il decreto Pnrr quater e gli altri omnibus di inizio 2024 proviene da Openpolis. ... Openpolis 5 d